Storie dal Sud: Giuseppe Pezzella, che settimana! Domenica in campo contro il “proprio cuore”
10-03-2016 22:30 - News Generiche
Chissà che sensazione sarà giocare contro il “proprio cuore”, la squadra di cui sei tifoso, per cui ti sei emozionato, hai gioito, sofferto e magari anche pianto da bambino. Chissà poi cosa si prova ad affrontare da napoletano il “tuo” Napoli in lotta per lo scudetto a soli diciotto anni alla sesta presenza in Serie A? E’ la storia di Giuseppe Pezzella, esterno sinistro classe ’97 di cui vi abbiamo parlato quando non era conosciuto al grande pubblico e cresceva a Palermo negli Allievi Nazionali di Scurto e nella Primavera di Bosi. Le convocazioni in Nazionale Under 19, la convocazione in prima squadra per il ritiro, il sogno che gradualmente diventa realtà. L’esordio arriva il 6 Dicembre, al 65’ di Atalanta-Palermo 3-0 Ballardini inserisce Pezzella al posto di Jajalo. Giuseppe aveva compiuto diciotto anni il 29 Novembre, il regalo più bello gli viene consegnato una settimana dopo all’”Atleti Azzurri d’Italia”. Il caos Palermo è in pieno corso, Pezzella ritorna in panchina fino al 17 Gennaio.
Il Palermo perde 4-0 a Genova, in panchina c’è l’allenatore della Primavera Giovanni Bosi in attesa che Schelotto sbrighi le pratiche burocratiche per insediarsi sulla panchina rosanero. Al 90’ Bosi concede un’altra apparizione a Pezzella, un minuto di gioco più recupero al posto di Lazaar. Da Bergamo a Genova, Giuseppe assapora le emozioni della Serie A ancora in trasferta e per spezzoni di gara non esaltanti a causa delle larghe sconfitte. Pezzella torna in panchina e attende il suo turno che arriva con la trasferta di Roma anche a causa dell’infortunio di Lazaar. Stavolta non per uno spezzone, Pezzella va in campo all’Olimpico dal primo minuto. Una storia niente male, considerando che bisogna affrontare un mostro sacro come Maicon. Ci pensa capitan Sorrentino a metterlo a suo agio, sono tanti i consigli che gli da per gestire la pressione e l’aspetto emotivo della partita. Il Palermo è in crisi e ne prende cinque da Dzeko e compagni ma nel contesto di una partita senza storia Pezzella riesce a cavarsela, proponendosi anche sulla sua corsia in qualche occasione. Sono novanta minuti di esperienza, di “apprendistato” per Pezzella che si trova a vivere il clima della Serie A in un Palermo afflitto. Una settimana dopo, c’è anche il debutto casalingo, la prima volta al “Barbera”. Stavolta per i rosanero non è una debacle, contro il Bologna finisce 0-0. Da Palermo a Milano, dopo l’Olimpico la “Scala del Calcio”, si va a Milano contro l’Inter. Finisce 3-1 per i nerazzurri, la fase difensiva fa ancora disperare Iachini ma almeno a livello offensivo qualche segnale positivo si nota. Zamparini non ci sta e cambia ancora, domenica al “Barbera” è atteso il Napoli, il Palermo scenderà in campo al termine di una settimana a dir poco complicata, da continui colpi di scena. Per Pezzella non sarà una partita normale, l’avversario rappresenterà il suo “cuore”. Il Napoli è la squadra per cui ha sempre tifato, il Palermo quella in cui è cresciuto legandosi ai colori rosanero, alla città in cui ha trovato anche l’amore e tante amicizie significative coltivate in tre anni di Sicilia.
Pezzella è cresciuto nel Monteruscello, una realtà molto attiva nella zona flegrea, che seleziona i ragazzi più interessanti e cerca di formarli in vista del trasferimento a club professionistici. Il Napoli, quando era nella categoria Esordienti, lo selezionò per un provino. Il giocatore convinse tutti ma il Napoli non riuscì a trovare l’accordo col Monteruscello, realtà in cui Pezzella rimase fino all’estate del 2013. Giuseppe sembrava diretto al Siena ma i cambiamenti nella struttura societaria del club toscano modificarono le “carte in tavola”. Andò via Antonello Ippedico, che guidava il settore giovanile del Siena di Perinetti, e al suo posto s’insediò l’ex Empoli Andrea Innocenti. Pezzella non fu valutato pronto per disputare sotto età il campionato Allievi Nazionali dopo alcuni giorni di prova in ritiro. Nel frattempo Perinetti si era trasferito al Palermo, il responsabile del vivaio rosanero Baccin decide di portare in Sicilia Pezzella. La sua avventura inizia negli Allievi Nazionali di mister Scurto, che si qualificarono alla final eight. La crescita sotto il profilo tattico è evidente, Pezzella migliora sotto il profilo della duttilità ricordando Mattia De Sciglio per la capacità di agire su entrambe le fasce. Nella scorsa stagione l’avventura in Primavera, con ventisette presenze complessive tra campionato, play-off, Coppa Italia e Viareggio Cup. Un percorso in cui si è messo in mostra convincendo Vanoli a convocarlo in Under 19 ma soprattutto Iachini e il club a puntare su di lui per la prima squadra. Il Napoli poteva essere nel suo destino quando era bambino, sarà il suo “cuore avversario” domenica nella notte del “Barbera”.
Fonte: Ciro Troise per “La Giovane Italia”
Il Palermo perde 4-0 a Genova, in panchina c’è l’allenatore della Primavera Giovanni Bosi in attesa che Schelotto sbrighi le pratiche burocratiche per insediarsi sulla panchina rosanero. Al 90’ Bosi concede un’altra apparizione a Pezzella, un minuto di gioco più recupero al posto di Lazaar. Da Bergamo a Genova, Giuseppe assapora le emozioni della Serie A ancora in trasferta e per spezzoni di gara non esaltanti a causa delle larghe sconfitte. Pezzella torna in panchina e attende il suo turno che arriva con la trasferta di Roma anche a causa dell’infortunio di Lazaar. Stavolta non per uno spezzone, Pezzella va in campo all’Olimpico dal primo minuto. Una storia niente male, considerando che bisogna affrontare un mostro sacro come Maicon. Ci pensa capitan Sorrentino a metterlo a suo agio, sono tanti i consigli che gli da per gestire la pressione e l’aspetto emotivo della partita. Il Palermo è in crisi e ne prende cinque da Dzeko e compagni ma nel contesto di una partita senza storia Pezzella riesce a cavarsela, proponendosi anche sulla sua corsia in qualche occasione. Sono novanta minuti di esperienza, di “apprendistato” per Pezzella che si trova a vivere il clima della Serie A in un Palermo afflitto. Una settimana dopo, c’è anche il debutto casalingo, la prima volta al “Barbera”. Stavolta per i rosanero non è una debacle, contro il Bologna finisce 0-0. Da Palermo a Milano, dopo l’Olimpico la “Scala del Calcio”, si va a Milano contro l’Inter. Finisce 3-1 per i nerazzurri, la fase difensiva fa ancora disperare Iachini ma almeno a livello offensivo qualche segnale positivo si nota. Zamparini non ci sta e cambia ancora, domenica al “Barbera” è atteso il Napoli, il Palermo scenderà in campo al termine di una settimana a dir poco complicata, da continui colpi di scena. Per Pezzella non sarà una partita normale, l’avversario rappresenterà il suo “cuore”. Il Napoli è la squadra per cui ha sempre tifato, il Palermo quella in cui è cresciuto legandosi ai colori rosanero, alla città in cui ha trovato anche l’amore e tante amicizie significative coltivate in tre anni di Sicilia.
Pezzella è cresciuto nel Monteruscello, una realtà molto attiva nella zona flegrea, che seleziona i ragazzi più interessanti e cerca di formarli in vista del trasferimento a club professionistici. Il Napoli, quando era nella categoria Esordienti, lo selezionò per un provino. Il giocatore convinse tutti ma il Napoli non riuscì a trovare l’accordo col Monteruscello, realtà in cui Pezzella rimase fino all’estate del 2013. Giuseppe sembrava diretto al Siena ma i cambiamenti nella struttura societaria del club toscano modificarono le “carte in tavola”. Andò via Antonello Ippedico, che guidava il settore giovanile del Siena di Perinetti, e al suo posto s’insediò l’ex Empoli Andrea Innocenti. Pezzella non fu valutato pronto per disputare sotto età il campionato Allievi Nazionali dopo alcuni giorni di prova in ritiro. Nel frattempo Perinetti si era trasferito al Palermo, il responsabile del vivaio rosanero Baccin decide di portare in Sicilia Pezzella. La sua avventura inizia negli Allievi Nazionali di mister Scurto, che si qualificarono alla final eight. La crescita sotto il profilo tattico è evidente, Pezzella migliora sotto il profilo della duttilità ricordando Mattia De Sciglio per la capacità di agire su entrambe le fasce. Nella scorsa stagione l’avventura in Primavera, con ventisette presenze complessive tra campionato, play-off, Coppa Italia e Viareggio Cup. Un percorso in cui si è messo in mostra convincendo Vanoli a convocarlo in Under 19 ma soprattutto Iachini e il club a puntare su di lui per la prima squadra. Il Napoli poteva essere nel suo destino quando era bambino, sarà il suo “cuore avversario” domenica nella notte del “Barbera”.
Fonte: Ciro Troise per “La Giovane Italia”